Il sognatore è una tartaruga: la banalità dell’amore da Dostoevskij a Maria De Filippi

giostra in movimento

C’è qualcosa in Dostoevskij che sfugge anche a Dostoevskij. Sarà che l’incedere inquieto tra i travagli dell’anima era per lui come una passeggiata su una strada di pianura. Sarà che l’immergersi nei misteri dell’essere umano era come sorseggiare una limonata in agosto. Quest’uomo aveva dentro gli occhi tutti i mondi possibili, senza possederne nemmeno uno. […]

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